Closed Door

L’incontro con i membri di questa comunità terapeutica, isolata nel verde e nel silenzio compassato della campagna in provincia di Pisa, ci ha spinti a una riflessione su quanto la ricerca di una definizione di sé sia un tratto sempre più urgente e doloroso della nostra esperienza. Si è trattato per noi di interrogare, più che la “bioenergetica” (così si chiama la psicoterapia praticata dai personaggi), il presupposto stesso di una verità soggettiva solida, un vero “me” al di sotto delle maschere e dei modelli cui ci identifichiamo nella quotidianità. Lo spasmodico bisogno di darsi un'identità può trasformarsi in una trottola che gira a vuoto su sé stessa, un dramma che ci riguarda particolarmente in questi tempi di crisi, di incertezza generazionale e di frenesia “liquida” dei rapporti sociali. Un dramma intimo e al contempo legato a doppio filo all’altro, al suo sguardo, al suo giudizio e al suo riconoscimento. Lo scenario raccontato nel documentario si è subito rivelato un’arena emblematica per queste contraddizioni così umane e attuali. Abbiamo cercato di cogliere e restituire queste urgenze nelle tensioni tra i personaggi ritratti, pur lavorando in condizioni quasi “d’assalto”. "Porta chiusa" riprende il titolo di un noto dramma di Sartre, direttamente citato nel film. È l'opera in cui il filosofo francese fa dire a uno dei suoi personaggi la frase rimasta celebre: "L'inferno sono gli altri".

The meeting with the members of this therapeutic community, isolated in the green and the silence of the countryside in the province of Pisa, led us to reflect on how the search for a definition of oneself is an increasingly urgent and painful trait of our experience. We tried to question, rather than "bioenergetics" (the psychotherapy practiced by the characters), the very premise of a solid subjective truth, a real "Me" under the masks and models with which we identify during the everyday life. The spasmodic need to give ourself an identity can turn into a spinning top, a drama that particularly concerns us in these times of crisis, generational uncertainty and "liquid" frenzy of social relations. An intimate drama and at the same time closely linked to the other, to his gaze, his judgment and his recognition. The scenario described in the documentary immediately proved to be an emblematic arena for these human and current contradictions. We tried to grasp these urgencies in the tensions between the portrayed characters. "Closed door" takes the title of a well-known comedy by Sartre, quoted directly in the film. It is the work in which the French philosopher makes one of his characters pronounce the famous phrase: "Hell are the others".