Die, Die My Darling
Andrea's life starts falling apart after having a vision. He thought it was just a daydream, but when things take a turn for the worst, he realises that his everyday life is quickly becoming a waking nightmare. Bit by bit, Andrea's sanity collapses, leading him to drop out of university and cut ties with everyone he knows.
Now an outcast, he is afraid of stepping foot outside his own apartment. One day, his visions show him the death of the girl he loves, so he decides to face destiny. Will he change the course of fate?
-
Julian Vincenzo RicciDirector
-
Julian Vincenzo RicciWriter
-
Julian Vincenzo RicciProducer
-
SCUOLA DI CINEMA IMMAGINAProducer
-
Andrea SavinoKey Cast
-
Virginia Luisa RicciKey Cast
-
Leonardo Andrea CosimiKey Cast
-
Agnese GazzettaKey Cast
-
Francesco SquillantiniDirector of Photography
-
Marco MajonchiBoom Oprator
-
Davide PernaBoom Oprator
-
Project Type:Short, Student
-
Genres:Mystery, Drama
-
Runtime:15 minutes
-
Completion Date:January 29, 2023
-
Production Budget:31 EUR
-
Country of Origin:Italy
-
Country of Filming:Italy
-
Language:Italian
-
Aspect Ratio:16:9
-
Film Color:Color
-
First-time Filmmaker:Yes
-
Student Project:Yes - SCUOLA DI CINEMA IMMAGINA
-
Lift-Off Global Network Sessions FebruaryLondon
United Kingdom
Finalist -
Lift-Off Global Network First-Time Filmaker FebruaryLondon
United Kingdom
Finalist -
Vesuvius International Film Fest XXXINapoli
Italy
Official Selection -
Metropolis Film FestivalMilano
Italy
Official Selection -
Festival del Cinema di CefalùCefalù
Italy
Quarter-Finalist -
HIIFF - Heart International Italian Film FestivalBologna
Italy
Finalist -
WideScreen Film Music Video FestivalToronto
Canada
Honorable Mention
Julian Vincenzo Ricci was born in Pisa in 2001. He fell in love with movies since his most tender age and quickly decided to study performing arts to become a screenwriter and film director.
He started filming amateur shorts and movies ever since he was a child, showing a promising passion and attention to details.
His academic background brought him to walk a professional path, his thoughts never too far from his beloved zombies.
Esplora il tema della solitudine urbana e il fenomeno degli Hikikomori.
Ambientato in un misero monolocale a Pisa, il film segue la storia di Andrea, un ragazzo
che si sente alienato in una grande città.
Attraverso inquadrature statiche e silenzi eloquenti, riesce a trasmettere la tensione
interiore del personaggio.
La frase alla fine del corto "Non v'è rimedio per la nascita e la morte, salvo godersi l'intervallo"
sottolinea una prospettiva esistenziale in cui la vita è vista come un breve spazio tra due eventi
inevitabili e definitivi: la nascita e la morte.
Questa frase ispira un approccio visivo e narrativo che riflette la transitorietà dell'esistenza, e
che invita a concentrarsi sull'importanza del "qui e ora" e del cambiamento personale.
Per rappresentare visivamente il concetto del tempo limitato, utilizzo inquadrature lunghe,
che enfatizzano il trascorrere lento del tempo, alternandole a incubi rapidi che rappresentano
i momenti più fugaci della vita, nonché il futuro.
Questa contrapposizione tra tempi lenti e veloci aiuta a comunicare il senso della vita che
scorre, a volte senza che ce ne accorgiamo.
La luce parte come piatta, grigia, come la sua vita interiore momenti di incertezza e riflessione
sul senso della vita. Il contrasto fra “grigio” e “colorato” nel finale, mostra come la vita sia
costantemente sospesa tra la bellezza e l'inevitabilità del suo termine.
Finale amaro ma con un cambiamento positivo e radicale nel protagonista.
Vi sono oggetti simbolici che richiamano l'idea del ciclo della vita, come orologi e foglie che
cadono. Questi oggetti aiutano a rendere palpabile l'idea del tempo che scorre in modo
irrimediabile. Nonché il quadro di Salvador Dalì “La persistenza della memoria” che
rappresenta il tempo fugace o interminabile a seconda della percezione del tempo
(e della realtà) avvertita dal singolo soggetto, ciò avviene sia nella veglia ma soprattutto nei
sogni, regolati dai meccanismi dell'inconscio. In questo modo, l'immagine degli orologi molli
è simbolo della plasticità e della soggettività del tempo, dimensione sfuggente ed enigmatica
che non è affatto uguale e oggettiva per tutti.
Con il finale spiega che il destino non sappiamo se è scritto o no, l’unica cosa che possiamo fare
è cercare di migliorare noi stessi e chi ci circonda.