Il tenore Amedeo Bassi

𝗔𝗠𝗘𝗗𝗘𝗢 𝗕𝗔𝗦𝗦𝗜 è stato uno dei più importanti tenori del suo tempo. Dopo l'esordio al Teatro del Popolo di Castelfiorentino, nel 1897, probabilmente nel 𝗥𝘂𝘆 𝗕𝗹𝗮𝘀 di Filippo Marchetti, la sua carriera si protrasse fino al 1926. Era coetaneo di 𝗘𝗻𝗿𝗶𝗰𝗼 𝗖𝗮𝗿𝘂𝘀𝗼: i due erano legati da amicizia e stima reciproca.
Come specificato sopra, il punto di partenza del documentario è il 𝗠𝘂𝘀𝗲𝗼 𝗔𝗺𝗲𝗱𝗲𝗼 𝗕𝗮𝘀𝘀𝗶: il regista ha scelto poi di soffermarsi principalmente su documenti inediti e poco noti.
Una parte dei documenti appartenenti al Museo non è esposta, ma conservata in un archivio situato in un locale della Biblioteca Comunale attigua al Museo stesso. Nel film compaiono i documenti più significativi conservati in questo archivio, tra cui:
- La rassegna stampa (articoli tratti da quotidiani, periodici, riviste musicali, teatrali e di attualità) raccolta, a suo tempo, in diciassette volumi, forse da un'agenzia su commissione di Bassi. Di questi diciassette volumi, solo tre sono esposti: i restanti quattordici sono conservati nell'archivio. Nel film sono mostrate fotografie tratte da questa rassegna stampa: di buona parte di queste immagini si sono persi gli originali, ed esse sopravvivono solo in questi volumi.
- Due fotografie di 𝗚𝗶𝗮𝗰𝗼𝗺𝗼 𝗣𝘂𝗰𝗰𝗶𝗻𝗶 e 𝗥𝘂𝗴𝗴𝗲𝗿𝗼 𝗟𝗲𝗼𝗻𝗰𝗮𝘃𝗮𝗹𝗹𝗼, entrambe con dedica autografa a Bassi: non sono esposte in quanto molto sensibili alla luce.
- Una lettera dattiloscritta, di cui l'autore è quasi certamente il grande direttore d'orchestra e compositore 𝗢𝘁𝘁𝗼 𝗞𝗹𝗲𝗺𝗽𝗲𝗿𝗲𝗿, nella quale lo scrivente difende Bassi dopo una critica negativa che il tenore ricevette riguardo ad una sua interpretazione scaligera di 𝗦𝗶𝗴𝗳𝗿𝗶𝗱𝗼 di Richard Wagner (gennaio 1926).
Nel film compaiono altri documenti inediti o poco noti, esterni al Museo, tra cui:
- Le fotografie conservate nel 𝗙𝗼𝗻𝗱𝗼 𝗙𝗼𝘁𝗼𝗴𝗿𝗮𝗳𝗶𝗰𝗼 𝗣𝗮𝘃𝗲𝘀𝗶 𝗡𝗲𝗴𝗿𝗶 all'interno del Conservatorio di Musica "Giuseppe Nicolini" di Piacenza, che sono state inviate alla produzione dalla Dottoressa Patrizia Florio, docente di Bibliografia musicale. Tra queste fotografie spicca la preziosa rappresentazione del secondo atto di 𝗧𝗼𝘀𝗰𝗮 di Giacomo Puccini, relativa alla messa in scena del 1901 al Teatro Verdi di Firenze, in cui Bassi (Cavaradossi) è ritratto in un'azione scenica insieme a Elena Bianchini Cappelli (Tosca) e Edoardo Camera (Scarpia).
- Le fotografie, di alta qualità tecnica e artistica, realizzate da 𝗠𝗮𝗿𝗶𝗼 𝗡𝘂𝗻𝗲𝘀 𝗩𝗮𝗶𝘀 e conservate presso l'Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione: si tratta di splendide immagini, realizzate con la tecnica della gelatina di bromuro d'argento.
Il film dedica ampio spazio ad alcuni momenti particolarmente importanti della carriera di Bassi: come già accennato, la première de 𝗟𝗲 𝗠𝗮𝘀𝗰𝗵𝗲𝗿𝗲, quelle de 𝗟𝗮 𝗙𝗮𝗻𝗰𝗶𝘂𝗹𝗹𝗮 𝗱𝗲𝗹 𝗪𝗲𝘀𝘁, e le interpretazioni wagneriane. Altri momenti cruciali, come il grande successo del tenore in America del Sud, o la sua collaborazione con l'imprenditore 𝗢𝘀𝗰𝗮𝗿 𝗛𝗮𝗺𝗺𝗲𝗿𝘀𝘁𝗲𝗶𝗻, non sono stati affrontati. Si è preferito restare nell'ambito del mediometraggio, nella convinzione che, in tale forma, il film sia più facilmente divulgabile presso un pubblico anche di non specialisti e nelle scuole.
Inoltre, il film contiene due aspetti particolari: considerazioni sull'utilizzo della voce nell'ambiente rurale e molto umile da cui Bassi proveniva, e la presenza, in alcuni punti, di una misteriosa figura femminile, di cui sarà chiaro il significato solo nella scena finale. Questo secondo aspetto arricchisce il film di una dimensione poetica, rendendolo un prodotto non del tutto assimilabile al documentario cinematografico classico.
La sceneggiatura, scritta da Costantino Maiani, si basa sui contributi scientifici di Aloma Bardi (fondatrice e presidente di ICAMus - The International Center for American Music), Roberto Baccelli (che ha dedicato a Bassi la sua tesi di dottorato), Barbara Boganini (sovrintendente dell'Orchestra Camerata Strumentale Città di Prato), Francesca Di Natali (architetto presso il Comune di Montespertoli e progettista del Museo Amedeo Bassi), e sulle ricerche svolte dalla commissione scientifica che, nel 2014, allestì il Museo. La produzione ringrazia, in particolare, il sindaco di Montespertoli signor Alessio Mugnanini, l'assessore dottoressa Alessandra De Toffoli (assessore cultura, turismo, comunicazione, pari opportunità, gemellaggi, cooperazione internazionale, tradizioni popolari), la dottoressa Daniela Brenci (responsabile ufficio cultura e promozione del territorio, musei e biblioteca) per il supporto fornito durante le riprese all'interno del Museo Amedeo Bassi.