WE THREE ITALIAN REFUGEES

Pino, Franco and Antonio are 3 Italian entrepreneurs destroyed by the crisis. After having tried in vain to save their companies, the 3 meet on the parapet of a bridge about to commit suicide. Saved in extremis by a bartender, after confronting each other's misfortunes, the three decide to pretend to be migrants and to enter Germany as refugees, to live behind the rich country. Everything is organized in detail including fake but perfect documents. Unfortunately, just past the border, the 3 are sent home, that of false documents: Tobruk. The 3 are forced to survive as refugees in Libyan territory, trying to make do to raise the money needed for a ride on a boat. And it will be precisely their chameleonic and all-Italian ability to survive the worst that will allow the 3 to return to Italy and reach success again, no longer as Italians but as refugees.
Pur se sconosciuti tra loro e di diversa estrazione regionale i 3 hanno molte cose in comune: sono degli imprenditori falliti, distrutti dall'avvento della politica europea, massacrati dalle banche, dai debiti e abbattuti dal maglio spietato di Equitalia.

I 3 raggiungono Roma e la nuova costituita Agenzia delle Entrate-Riscossione in un ultimo tentativo di salvare le proprie aziende, tanto disperato quanto inutile.
E così si ritrovano tutti e 3 all’alba, casualmente, ad arrampicarsi sul parapetto del "ponte dell'Angelo" dal quale hanno deciso di mettere fine alle loro vite, fino al provvidenziale arrivo di un barista che riesce a sventare la tragedia.

Ed è proprio nel bar dell'angelo salvatore che i tre si raccontano le loro tragedie. La rabbia; il dolore e l'angoscia si trasformano in una tragicomica gara "a chi sta peggio" fino a quando, esausti per il troppo ridere, giungono alla conclusione che nello status attuale non hanno più nulla da perdere. E nasce l'idea: i tre decidono di vivere a ricasco di quel paese che reputano all’origine dei loro guai: la Germania.

Grazie a un falsario,cugino di Franco, pianificano una fuga in Germania con falsi documenti libici che attestano la loro residenza in Tobruk, per poi chiedere asilo politico come rifugiati e godere di ogni privilegio a essi riservato.

La strategia viene organizzata al dettaglio, nelle loro fantasie tutto procede alla meraviglia inclusa la generosa accoglienza del governo tedesco. Nella realtà il piano si rivelerà disastroso incluso il loro arrivo in Germania, dove vengono accolti e picchiati da un gruppo di neonazisti e poi consegnati alle autorità.

La polizia tedesca in pochi minuti rifiuta l'ospitalità e li rispedisce a casa...ma non quella reale, bensì quella segnata sui documenti falsi: Tobruk.

Dopo un viaggio orribile, i tre profughi sono costretti a sopravvivere in una terra che non conoscono, cercando di arrangiarsi in tutti i modi per non morire di fame e per racimolare il denaro necessario a comprare un passaggio su un barcone "della speranza".

Antonio viene assunto come "pizzettaro" in una bettola, che grazie a lui diventa molto frequentata grazie alla “pizza cammellata”, una margherita condita con una invenzione di Antonio: la mozzarella di latte di cammello.

Franco si mantiene cantando nel FUN CLUB PUPO, un locale dedicato al cantante toscano e Pino riesce a racimolare qualcosa facendo il caddy per un arrogante riccastro libico e qualche furtarello nella mensa del Golf Club..

Sarà proprio lui, grazie alle sue frequentazioni borderline, a salvare la vita di QUASSAD un giovane libico, durante quella che Franco crede essere una rissa tra gentaglia del porto.

E intanto il tempo passa, con gioie, poche, e sofferenze, tante, ed il rapporto tra i tre diventa sempre più forte.

Dopo molti mesi i tre riescono finalmente a imbarcarsi per l'Italia consegnando a uno scafista tutti i loro risparmi. I tre festeggiano con una colossale bevuta.

Il mattino dopo i tre profughi si risvegliano ancora a Tobruk, senza più i soldi e nemmeno i vestiti. Il colpo è troppo duro, lo sconforto li spinge a compiere un gesto estremo: rapinare il facoltoso insopportabile golfista/politico conosciuto da Pino.

Purtroppo il "colpo" non riesce, i tre vengono presi subito e legati in attesa dell'arrivo delle forze dell'ordine per portarli in galera.
I tre disperati vengono salvati da QUASSAD il giovane salvato da Franco e Pino che scopriamo essere figlio del golfista/politico libanese.

QUASSAD convince il papà a offrire loro un ritorno in Italia a bordo di uno scafo del padre, che si è arricchito proprio "importando" profughi in Italia. Antonio, Pino e Francosi imbarcano così su un vecchio caicco affollato di persone.

Dopo tre giorni di onde e pioggia, vengono individuati dalla Guardia Costiera Italiana. Una volta arrivati a Lampedusa, vengono accolti nel centro accoglienza per profughi.

Franco è subito intervistato da un inviato del TG4, con un improbabile accento romano/libico inventa una storia tristissima e viene così invitato nello show di Barbara D'Urso dove conquista i cuori del pubblico; dando il via alla sua nuova carriera televisiva, e politica! E in breve diventa leader del Nuovo partito dei Migranti.

Pino, grazie alle conoscenze televisive di Franco si iscrive a X-Factor con una canzone inedita, (copiata da una canzone libica). Il successo è immenso e grazie ai voti degli extracomunitari in Italia, vince l'edizione e un contratto discografico.

Antonio, dopo un periodo da pizzaiolo pagato in nero, riesce ad importare il suo progetto ideato a Tripoli per produrre pizze surgelate con mozzarelle di Cammello diventando cosi un punto di riferimento per la ristorazione extracomunitaria.

  • Andrea Ferrari
    Writer
  • Giorgio Vignali
    Writer
  • Project Title (Original Language):
    NOI TRE PROFUGHI ITALIANI
  • Project Type:
    Screenplay
  • Number of Pages:
    122
  • Country of Origin:
    Italy
  • Language:
    Italian
  • First-time Screenwriter:
    Yes
  • Student Project:
    No
Writer - Andrea Ferrari, Giorgio Vignali