POP CORN
After closing the New Platone Cinema forever, a young projectionist decides, keeping the cinema owner in the dark, to show a film for the last time. No one shows up except an elderly gentleman ... blind.
And it is during the last screening that the magic of the cinema takes shape, but it is only an 'illusion that will drive the proprietor to madness, a madness that, however, will not prevent him from gorging himself on popcorn.
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Paolo MarzocchiDirectorMum loves you, Il sacrificio della natura,
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Paolo MarzocchiWriter
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Lorenzo CarapezziWriter
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Paolo MarzocchiProducer
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Giuseppe AttanasioProducer
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Marco ChiarelliProducer
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Filippo MarchiKey CastVolevo nascondermi, Ferrari, La grande ambizione
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Giuseppe AttanasioKey CastFerrari,
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Marco CavicchioliKey Cast
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Massimo Cantini ParriniCostumes designer
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Hubris PicturesProduced by
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Officina fotografica shadoProduced by
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Project Title (Original Language):POP CORN
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Project Type:Short
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Runtime:17 minutes 43 seconds
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Completion Date:August 18, 2024
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Production Budget:4,000 EUR
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Country of Origin:Italy
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Country of Filming:Italy
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Language:Italian
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Shooting Format:Blackmagic 6k
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Film Color:Color
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First-time Filmmaker:No
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Student Project:No
Paolo Marzocchi è nato ad Agropoli nel 1990. Dopo la laurea in lingue europee a Napoli, decide di trasferirsi a Bologna, dove inizia a studiare cinema, laureandosi in Produzione Cinematografica. Dal 2018 lavora come assistente alla regia; tra le sue esperienze emergono “Ferrari” di Michael Mann e “Fast and furios X”.
Ha diretto due cortometraggi selezionati e premiati in diversi festival internazionali, fra cui il "Paris international film festival" e il "Cannes world film festival".
Il suo ultimo lavoro, dal titolo "POP CORN", sostenuto dall'Emilia Romagna Film Commision, vede ai costumi il cinque volte David di Donatello, Massimo Cantini Parrini.
La regia del cortometraggio si concentra sul creare un'atmosfera intima e sospesa, come un ultimo respiro trattenuto prima che le luci si spengano per sempre.
Il tono del cortometraggio è profondamente malinconico, ma con un sottile strato di magia e speranza. Il Nuovo Cinema Platone, un luogo che sembra cristallizzato nel tempo, è il vero protagonista insieme ai suoi pochi frequentatori. Il contrasto tra l’oscurità del declino e la luce proiettata sullo schermo diventa metafora visiva del passaggio tra ricordo e realtà.
Le inquadrature fisse dominano il linguaggio visivo, sottolineando la staticità di un luogo e di un’epoca ormai superata. Queste composizioni rigide evidenziano l’immobilità del cinema come spazio che sta per essere dimenticato. Ogni quadro diventa quasi un dipinto, con elementi statici che suggeriscono il peso del tempo.
Se attraverso i primi piani, si esplora la determinazione silenziosa del giovane proiezionista, e i primi piani sul volto dell’anziano trasmettono la profondità delle sue emozioni nonostante la sua cecità, il titolare invece appare statico, spesso seduto o afflosciato in poltrona, inquadrato in pose che suggeriscono resa e abbandono
La fotografia gioca un ruolo cruciale: il fascio di luce del proiettore è quasi un personaggio a sé. La sala buia e vuota è illuminata unicamente dalla luce tremolante del film, creando un’atmosfera eterea e surreale. Le ombre dei due protagonisti si fondono con quelle del cinema, simboleggiando un legame tra passato e presente.