L'INCOMPIUTA
"The Unfinished" is the story of Louise, a 45-year-old pianist with a troubled past marked by the premature loss of her father. In an act of extreme madness, her father commits suicide due to personal failure in completing his own piano composition. Louise grows up, living with the drama of her father and the early departure of her mother, as an obsession linked to the unfinished work. One day, during one of her piano lessons, Louise will confront three young teenagers, and in a grotesque and surreal environment, she will release her inhibited impulses. Ultimately, Louise will come to understand her existential delirium, deciding to complete her father's work.
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Helmut MorgantiDirector
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Matteo Giulio PagliaiWriter
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Alessio VenturiniWriter
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Helmut MorgantiWriter
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Francesco BruschettiniProducer
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Matteo Giulio PagliaiProducer
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Cosimo PagliaiProducer
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Amélie DaureKey Cast"Louise"
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Matilda FarringtonKey Cast"Eleonora"
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Sofia PignattiKey Cast"Gilda"
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Aveline PoirierKey Cast"Angelina"
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Simone GiorgiSound
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Daniele BotteselleDOP
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Matteo VanniEsecutive Producer
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Celeste GonnellaArt Department
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Giulia Di RenzoStylist
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Consuelo CiprianiEditor/Color
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Aldo GentileschiMusic
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Project Type:Short
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Genres:Drama
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Runtime:20 minutes
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Completion Date:April 28, 2023
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Country of Origin:Italy
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Country of Filming:Italy
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Language:Italian
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Shooting Format:Digital
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Aspect Ratio:2.35:1
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Film Color:Color
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First-time Filmmaker:No
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Student Project:No
Fotografo/artista nasce a Prato nel 1974,
il suo eclettico apporto al linguaggio dell’arte risale alla fine degli anni 90 e l’inizio del 2000,
attraverso il linguaggio pittorico informale.
Cosciente del limite che riscontra nel raffigurare il concetto filosofico espressivo dell’arte informale, si avvicina alle installazioni su ferro, mezzo d’espressione che ripercuote una ricerca tra oggetti abbandonati e il concetto minimale per mezzo di lastre verticali in lamiera.
Per circa due anni continua ininterrottamente realizzando installazioni, durante il quale attraverso la partecipazione alla biennale di Firenze, rivela al direttore artistico del momento John Spike, in un incontro privato che le sue attenzioni artistiche si stavano spostando sul cinema e la video arte.
L’inizio con questo nuovo linguaggio artistico conduce in una prova generale delle qualità visionarie dell’artista, realizzando le sue prime opere filmiche.
Alla fine del 2007 l’artista ritiene la video arte un linguaggio incompiuto, si ritira in un periodo di riflessione, dove la scrittura diventa il compagno ideale per sviluppare quella carica emotiva che non riusciva a venire fuori per mezzo dei linguaggi artistici utilizzati fino a quel momento. All’inizio del 2009 viene ultimato e pubblicato il primo libro di poesie “Visioni” che regala all’artista il secondo premio attraverso un concorso nazionale di letteratura.
Questo risultato spinge Helmut Morganti a lasciare la sua città per un percorso emotivo e di ricerca trasferendosi nella città di Berlino.
É proprio qui che fin dall’inizio trova interessanti spunti per dare forma alle sue espressività per mezzo della fotografia, che metterà l’artista alla prova cercando dentro lo scatto stesso un linguaggio riassuntivo del concetto filosofico emozionale che si racchiude dentro le immagini.
Finito il progetto l’artista torna nella sua città natale, dove presenta il lavoro con due mostre personali, che ritraggono i vari periodi del progetto artistico/fotografico.
Nuovamente nella città natale Helmut Morganti analizza anche gli scatti scritti durante la permanenza a Berlino e si accorge che quegli incompiuti messi in una sequenza fotografica assumo un profondo aspetto cinematografico, ed è questo che spinge nuovamente l’artista a riscoprire l’amore per il cinema, che è sempre stato il gradino eccelso per rappresentare l’arte racchiusa dentro i pensieri e le emozioni di Helmut Morganti.
Da questo punto inizia il lavoro reale del progetto cinematografico, con la scrittura della sceneggiatura, al concepimento di un nuovo grande salto nel mondo del cinema, ma soprattutto continuando sempre e comunque a sviluppare arte senza mai rimanere imprigionato in una singola via di rappresentazione, e per questo che la ricerca di sé stessi e la maturità devono essere condivisi con il mondo per credere nella verità che il pensiero se approfondito aumenta l’intelletto dell’uomo.