Féminisme joyeux
Il progetto di performance che intendiamo sviluppare è ibrido, nasce dall'incontro tra diverse arti che, dialogando insieme, si rafforzano a vicenda e creano nuovi significati: musica live, video arte e body performance.
Il nostro lavoro parte dall'esigenza di dialogare con il tema della violenza di genere e con la rabbia e il dolore collettivo che questo porta con sè e che spesso rischia di creare una frattura incolmabile interna ed esterna.
Partiamo dalla convinzione che l'immagine sia responsabile in grande misura dei nostri modelli di relazione. L'intento è quello di indagare le nostre modalità di fruizione audio-visive che sono forse le prime a nutrire dinamiche di violenza e prevaricazione; come guardiamo e come ascoltiamo sono i processi costituenti del significato che passa in primis dallo sguardo.
Per accompagnare lo spettatore in questo percorso proporremmo l'ascolto di un audio di un testo tratto da Memorie di una maitresse americana di Nell Kimball e successivamente la proiezione del nostro lavoro audiovisivo FAME (HUNGER) che influenzerà e modellerà la body performance successiva.
-Link FAME :https://vimeo.com/754657562 PSW famefilmmaker-
FAME è un lavoro che indaga il processo di emancipazione dallo sguardo dominante che il soggetto/oggetto ancora vive e subisce. Come ci rapportiamo a questo dolore? Come dialoghiamo con questa violenza? Come reagiamo a questo sguardo?
Una corda rossa che lega le due performer al ventre sarà l'oggetto-metafora con cui lavoreranno da solə e col pubblico esplorando insieme un modo nuovo e immediato di sentirsi. La performance video e live si contaminerà con la performance musicale di tre musicisti (batteria, sax e chitarra) che lavoreranno in sintonia con noi dando voce alle interazioni corporee e audiovisive, in un rapporto di fusione e influenza reciproca.
Il nodo centrale attorno al quale ruota il lavoro performativo è la trasformazione: è forse possibile trovare nuove modalità di comunicazione attraverso la lente della relazione, intesa come possibile terreno di trasformazione e come atto politico di ricostruzione? Intendiamo la trasformazione come duplice: sia dell'opera video con la musica sia della relazione attraverso una presa di coscienza di dinamiche che intercorrono tra gli individui
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Chiara Marini FerrettiDirector
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Giulia ZiniDirector
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Chiara Marini FerrettiPerformers
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Giulia ZiniPerformers
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FrameBMusic
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Project Type:Other
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Runtime:50 minutes
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Country of Origin:Italy
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Film Color:Color
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First-time Filmmaker:No
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Student Project:No
Chiara Ferretti
Nata a Livorno il 7/6/1991. Documentarista, video artista e performer. Dopo una formazione umanistica e teatrale si specializza in regia documentaristica presso la Civica Scuola di Cinema di Milano. Individua l'arte come mezzo per indagare l'essere umano, nella sua dimensione sociale, intima e politica; è attraverso la relazione che cerca di rivelare l'intrinseca verità che abita se stessa e gli altri.
Giulia Zini
Nata a Genova il 2/10/1997. Laureata all'Accademia di Belle Arti di Brera nell'indirizzo Nuove Tecnologie dell'Arte. Oltre al percorso triennale, frequenta il corso di Documentario della scuola di Cinema Luchino Visconti concludendo il percorso di studi nel 2021. Spaziando tra il documentario, la fotografia, il cinema sperimentale, la performance e le installazioni, costituisce il suo personale stile in una perenne ricerca fuori e dentro di sè. Nel 2021 realizza i suoi primi due documentari, in collaborazione, entrambi selezionati ad importanti Festival del panorama italiano.
Siamo un duo artistico formato da Chiara Marini Ferretti (Performer, documentarista, videoartista) e Giulia Zini (documentarista, videoartista, montatrice). Affondiamo le nostre radici nel mondo della video arte e del cinema documentario; arti visive e arti performative confluiscono nel segno di una ricerca continua, in cui i diversi codici artistici, pur mantenendo una loro specificità, diventano al contempo capaci di generare nuove forme espressive.
Pratichiamo una ricerca video performativa sulla politica dell'intimità e del corpo, dove la relazione si pone come fertile terreno di confronto e di scoperta di nuove possibilità. La nostra poetica ha origine in uno spazio libero e sacro che supera i confini socialmente e culturalmente imposti, abbracciando una visione fluida e consapevole della relazione, dell'identità, del genere, della comunicazione; tutte queste dimensioni e tematiche vengono da noi esplorate attraverso un profondo lavoro di destrutturazione, portato spesso allo stremo.
Lavoriamo sempre sull'indagine dei luoghi di confine tra l'interno e l'esterno e ricerchiamo lo spazio dove è possibile costruire una nuova modalità di esistere in rapporto con l'altro e in rapporto con noi stessə, in maniera autentica.
La nostra arte performativa è sostenuta dalla ricerca di ciò che significa "autenticità" e nasce da un'urgenza di catarsi che una volta messa in forma ci rivela verità nascoste. In questo senso la forma della durational performance ci sostiene poichè dilatando il tempo del lavoro, la razionalità e il controllo cedono il passo a una comunicazione immediata che travalica i confini sociali. Spesso individuiamo strumenti universali adatti a offrirsi a una sperimentazione attiva da parte del pubblico.
È come muoversi in un percorso dove la nostra identità culturale si riflette nella metamorfosi, nel processo del fare, in uno scambio continuo che racconta di trasformazione e crescita spirituale-psichica, stimolando una messa in discussione collettiva. La contaminazione della body performance con il linguaggio audiovisivo è potente: ci permette di mantenere un dialogo attivo con l'opera video, anche a distanza di tempo e simultaneamente di lavorare con lo sguardo che è un nodo centrale della nostra indagine artistica in quanto costruisce tanta parte delle relazioni tra gli individui.