"E SE INVECE ESISTESSE?" (E.S.I.E.) ITA
Carlo sorpreso da una crisi epilettica e dall'improvviso abbandono del suo migliore amico Niccolò, rifiuta l'aiuto della fidanzata Caterina e decide di rifugiarsi ai margini della società. Eloisa sarà la chiave di volta per fronteggiare e redimere un oscuro nemico che spesso senza logica, senza preavviso si presenta alla porta senza bussare.
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NOEMI CUSATODirector
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NOEMI CUSATOWriter
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ISIDEFILMPRODUCTIONProducer
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NOEMI CUSATOKey Cast"ELOISA"
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PIERANGELO MENCIKey Cast"NICCOLO'"
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ANDREA LUCCHINOKey Cast"CARLO"
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MARIA LAURA MORACIKey Cast"CATERINA"
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Project Title (Original Language):"E SE INVECE ESISTESSE?" (E.S.I.E.)
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Project Type:Short
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Runtime:12 minutes 58 seconds
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Completion Date:February 10, 2020
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Production Budget:6,000 EUR
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Country of Origin:Italy
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Country of Filming:Italy
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Language:English, Italian
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Shooting Format:4.6K
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Aspect Ratio:2.35
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Film Color:Color
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First-time Filmmaker:Yes
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Student Project:No
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FLORENCE FILM AWARDSFLORENCE
Italy
July 2, 2020
OFFICIAL SELECTION FIRST TIME DIRECTOR -
QUERCIA FILM FESTIVALQUERCIANELLA (LI)
Italy
July 11, 2020
OFFICIAL SELECTION ITALIAN SHORT FILM -
SOCIAL WORLD FILM FESTIVALVICO EQUENSE
Italy
July 25, 2020
SEMIFINALIST SHORT FILM
Distribution Information
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ISIDEFILMPRODUCTIONDistributorCountry: ItalyRights: All Rights
Noemi CUSATO, nata a Firenze (FI) il 04/07/1993, dopo diploma in Arte Drammatica presso “EUTHECA” (European Union Academy of Theatre and Cinema) di Roma, ha conseguito un Bachelor of Arts in Acting presso la “PrifysgolCymruUniversity of Wales Trinity Saint David” di Swansea in Galles. Nei primi anni della sua carriera artistica partecipa come attrice a vari spettacoli teatrali, cortometraggi e serie televisive. Inoltre, partecipa alla realizzazione come regista o co-regista o aiuto regista, in svariati cortometraggi e videoclip. All’età di 25 anni realizza la sua opera prima dal titolo “E SE INVECE ESISTESSE?”, cortometraggio d’impronta sociale e civile sul tema dell’epilessia di cui cura la sceneggiatura e la regia oltre ad interpretare il ruolo della protagonista femminile.
" Fino a quando non c'era, facevo finta che non esistesse." Questa è l'intuizione che muove tutto il mio progetto. Tra tutte le patologie neurologiche, l'epilessia è la più comune nonostante i recenti progressi scientifici avvenuti, essa risulta: misteriosa, causa di sgomento, difficile da comprendere e da curare con serenità. L' epilessia nel cortometraggio è come un incubo che sparisce, a volte ritorna dopo anni, altre volte non abbandona mai nemmeno per un giorno dell'intera vita; il suo tempo e il suo spazio rimangono spesso sospesi. Questo, per me, a reso la sua dimensione affascinante a livello cinematografico e l'argomento interessante, talvolta tagliente, come racconto.
Volevo che gli spettatori, guardano questo piccolo film, sperimentassero le reazioni della mente e del corpo, i pensieri e le parole, le sensazioni profonde e le azioni di qualcuno che si trova a condividere la propria vita con l'epilessia.
Una seconda possibilità è ciò che spesso può salvarci nella vita. Il narratore è il personaggio reale del cortometraggio. Egli ebbe una crisi epilettica davanti ai suoi compagni di scuola quando era più giovane e decise di scappare lontano da tutti e tutto. La sua sensibilità era stata ferita durante un periodo della vita in cui siamo tutti più vulnerabili (adolescenza). Però col tempo diventò un solitario scrittore. Il "raccontare" era la sua seconda possibilità. E così creò il personaggio di Eloisa. Una donna, di quasi trent'anni, che aveva un lavoro, un compagno, una casa e una vita quotidiana tranquilla. Il suo sogno era diventare madre; ma un nemico imprevedibile, chiamato "Epilessia" scuote improvvisamente la sua vita. E anche lei decise di scappare, nel suo momento di maggiore fragilità, quando scopre di essere incinta.
Questo fu un particolare che notai di persona durante il periodo in cui dovevo scegliere il mio argomento. In quel periodo studiavo recitazione a Roma e avevo dovuto trasferirmi in una nuova stanza in casa condivisa per avvicinarmi il più possibile all'Accademia. La seconda notte dopo essermi trasferita, una delle mie coinquiline di quasi trent'anni ebbe un attacco epilettico. Dopo giorni di incoscienza ci chiese di accompagnarla dal ginecologo. Era molto preoccupata, più che nei suoi incontri col neurologo, perché in quel periodo stava cercando di avere un figlio col suo compagno.
Ai pazienti epilettici viene prescritta una cura farmacologica quotidiana che potrebbe causare gravi complicazioni durante la gestazione del feto.
Fortunatamente, la storia di Eloisa nasce dalla penna del narratore: il solitario scrittore che introduce un pizzico di fortuna sul finale e cerca di farci riflettere sull'importante responsabilità che abbiamo nei confronti delle persone che ci amano quando si presentano "sfide" del genere.
Nel mio primo cortometraggio ho voluto introdurre un elemento che ho sempre apprezzato nei film: i diversi livelli della realtà. Ho pensato alla dimensione dei sogni e alla dualità del tempo nel mondo reale e in quello irreale, cercando di tradurle in immagini.
Avevo notato che spesso non ci atteniamo ai fatti quando ricordiamo il passato e che viviamo nel presente tra paure, desideri e alcune volte compiendo azioni illogiche. E, alla fine, ho deciso di lasciare il finale aperto perché il futuro in fondo è sempre incerto.
Dopo un attento periodo di provini, ho preferito interpretare il personaggio della protagonista ed ho scelto come coprotagonista un ragazzo, che aveva frequentato il mio stesso triennio di recitazione, col quale avevo già lavorato molte volte. Dovevamo metterci al servizio di un racconto emotivo che fosse forte e delicato allo stesso tempo. Sul set avrei dovuto ricoprire il ruolo della regista e dell'attrice spesso contemporaneamente ed ho pianificato due settimane di preparazione e prove prima delle riprese, in cui abbiamo lavorato sull'arco dei personaggi e della trama; nel frattempo in una giornata anche insieme al direttore della fotografia ho organizzato le inquadrature, i movimenti e i puntamenti luci per avere chiari tutti i punti macchina da fare.
Il resto del cast è stato composto per lo più di ragazzi/e nuovi/e alla recitazione ma hanno tutti seguito le mie indicazioni con attenzione, divertendosi allo stesso tempo. Ad oggi sono grata di aver dato loro questa opportunità e di vedere il risultato di questa sperimentazione sullo schermo.
Sono felice di lasciarvi alla visione del mio primo cortometraggio "E se invece esistesse?" su una tematica sociale spesso poco conosciuta e spero che questo possa aiutare nel diminuire lo stigma che ancora oggi esiste intorno all'Epilessia.
Sceneggiatura & Regia
Noemi Cusato