Cattività

La meccanica di una prigionia contemporanea ha ingranaggi complessi. Il sussurro di una preghiera che intacca le pareti di una chiesa sconsacrata, le dichiarazioni di guerra che forgiano lo scorrere dei secoli, la solitudine disarmante della condizione umana, tutto contribuisce alla costruzione di una gabbia dalla quale si evade soltanto praticando le strade dell’eversione: contro sé stessi, contro il mondo, contro la vita. Tra l’Io e la società è in corso uno scontro sanguinario: al collo di chi dei due andrà a finire il guinzaglio del cane? Nel costato di chi dei due si conficcheranno gli speroni che pungolano i cavalli? Non c’è ragione che governi la bestialità della Prigioniera: maiali e scrofe, galline e galli, chiusi forzatamente in quel cinto giardino di provincia che è la decadenza italiana. Si mangia e si beve, costretti dal costume. Ci si trasforma in letame e morte, castigati alla natura.