AMR. Storia di un riscatto. (AMR. Story of a redemption.) PASSWORD: AMR2017

PLOT:
Amr Sallam, an egyptian 31-year-old guy, who graduated in Economy in Egypt, tells the journey that took him to Italy and the path he started here in 2008. Amr retraces these 8 years through an honest tale: at the beginning his desire to come to Rome in order to chase his dreams; then the injustice and oppression that he has to endure for them being the victim of an exploitative boss; and at last, thanks also to love, the rediscovery of his rights and of his dignity’s value as a human being, which will finally lead him to get his redemption. It’s a coming of an age story where Amr, the protagonist, after a strong inner revolution, experiences a growth, not just through gaining awareness of his identity that will bring him to act with strength and courage; but mostly by realising the transformation of his own initial dreams, together with the evolution of his ideas and expectations, that with time have changed for the best.

TRAMA:
Amr Sallam, un ragazzo egiziano di 31 anni, laureato in Economia in Egitto, racconta il suo viaggio per venire in Italia e il suo percorso qui dal 2008. Amr ripercorre attraverso un racconto sincero questi 8 anni: all’inizio il suo desiderio di venire a Roma per inseguire i suoi sogni; poi le ingiustizie e i soprusi che subisce per anni essendo vittima di un capo sfruttatore; e infine, grazie anche a una storia d’amore, la riscoperta dei suoi diritti e del valore della propria dignità in quanto essere umano, che lo condurrà finalmente a ottenere il proprio riscatto. E’ un racconto di formazione in cui Amr, il protagonista, dopo un’intensa rivoluzione interiore, vive un'evoluzione, non solo grazie alla presa di consapevolezza della propria identità, che lo condurrà ad agire con forza e con coraggio; ma anche soprattutto, grazie alla presa di coscienza della trasformazione di quei suoi stessi sogni iniziali, insieme al mutamento delle sue idee e aspettative, che col passare degli anni, sono cambiate, e in meglio.

  • MARIA LAURA MORACI
    Director
  • AMR SALLAM e MARIA LAURA MORACI
    Writer
  • PIERLUIGI DARINO e MARIA LAURA MORACI
    Producer
  • AMR SALLAM
    Key Cast
  • Project Type:
    Documentary
  • Runtime:
    25 minutes 45 seconds
  • Completion Date:
    March 30, 2017
  • Country of Origin:
    Italy
  • Country of Filming:
    Italy
  • Language:
    Italian
  • Shooting Format:
    PRORES422
  • Aspect Ratio:
    16:9
  • Film Color:
    Color
  • First-time Filmmaker:
    Yes
  • Student Project:
    No
  • Roma Cinema Doc
    Roma
    Italy
    April 28, 2017
    selezionato come film in concorso nella sezione Italian Documentary (60 Min Or Less).
  • MYArt Film Festival
    Cosenza
    Italy
    April 29, 2017
    selezionato come film fuori concorso. Proiettato alle ore 20:40 al Cinema Teatro Morelli.
  • Roma Tre Film Festival
    Roma
    Italy
    May 11, 2017
    selezionato come film fuori concorso. Proiettato alle ore 15:00 al Teatro Palladium di Roma. (Quelli in concorso dovevano durare massimo 20 minuti).
  • Accolade Global Film Competition
    California
    United States
    June 23, 2017
    selezionato come film in concorso.
    VINCITORE sia nella sezione Documentary Short che nella sezione Liberation/Social Justice/Protest.
  • Caribbean Film Festival & Market
    Caraibi
    United States
    June 24, 2017
    selezionato come film in concorso.
    In SEMIFINALE nella sezione International Feature Documentary e nella sezione Caribbean Short Documentary.
  • The Impact DOCS Awards
    California
    United States
    June 25, 2017
    selezionato come film in concorso.
    VINCITORE nella sezione Documentary Short.
  • Festival di Cinema Africano di Verona
    Verona
    Italy
    selezionato come film fuori concorso nella sezione "Viaggiatori e Migranti" .
  • Malta Film Festival
    Malta
    August 25, 2017
    selezionato come film in concorso.
    VINCITORE nella sezione Documentary Short.
  • Festival Corti in Cortile, il Cinema in Breve, di Catania
    Catania
    Italy
    September 23, 2017
    selezionato come film fuori concorso e proiettato nella Sala Teatro del Palazzo della Cultura.
Director Biography - MARIA LAURA MORACI

Maria Laura Moraci, 23 years old and classical studies graduate, is an actress and dancer who always cherished a great love for art. Roman - Sicilian Italian, Maria Laura starts practicing Judo at 5 years old and modern/contemporary dance at 6, at a competitive level for about 10 years. Since 2009, she has been taking both cinematographic and theatrical acting classes and She's been dedicating to directing and screenwriting of social condemnation pieces for quite some time, due to her activism, which also led to the creation of this short film, which is her first. She worked with directors such as Pupi Avati, Giuseppe Papasso, the Borruto brothers, Berardo Carboni and Daniele Barbiero. In 2016, Maria Laura won the Breakthrough Award at Caballero Festival in Fiano Romano, and a short film in which she starred won the "Premio Sociale" (Social award) at the Starlight Cinema Award hosted by the 73rd International Film Festival in Venice in Italy. She spends her free time writing poetry, taking and posing for pictures.

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Director Statement

Ciò che cerco di far passare attraverso questo corto, che essendo un documentario non ha nulla di finto e/o di ricostruito, è racchiuso principalmente nel sottotitolo e nella trama che ho scritto. E’ una storia che racconta di speranze e sogni, di diritti negati e poi riconquistati grazie a innumerevoli sacrifici, grande impegno e tanta forza di volontà. Invito ciascuno a immedesimarsi in chi arriva in un paese che non conosce, e consiglio a tutti la visione del corto al fine di avvicinarsi a chi come Amr attraversa il Mediterraneo alla ricerca di un futuro migliore. Ho scelto di raccontare la sua storia, perché fa parte di quegli immigrati di cui si parla meno: i migranti economici, diversi dai rifugiati; e perché credo che le storie delle persone siano sempre più importanti e potenti delle etichette; e che per questa ragione sia necessario compiere uno sforzo, andando incontro ad altri esseri umani, superando le etichette che ci vengono suggerite. Sto parlando della distinzione introdotta per differenziare i migranti economici, che partono per scelta per migliorare le proprie prospettive economiche (come Amr), da quelli che partono per necessità, ossia i profughi. Essendo entrambi immigrati, questa distinzione appare sempre più forzata e somiglia più a un marchio rassicurante e semplicistico, che tra l’altro non fa assolutamente chiarezza sui fenomeni, ma che anzi aiuta alcuni a separare i “buoni”, cioè i rifugiati che vanno protetti e accolti, dai “meno buoni”, ossia i migranti economici che vanno rispediti a casa in balia del loro destino. Ho deciso di fare questo corto poiché trovo assurdo tutto questo, e perché sembra esserci dimenticati di esser stati noi stessi figli di emigrati, che lasciarono l’Italia per emigrare a cercare maggior fortuna in America o altrove, dove a loro volta invece erano chiamati immigrati. È noto inoltre che ormai non vi è mai un solo fattore che porta a emigrare (a parte in pochi paesi) ma è un complesso mix: la difficoltà economica, la persecuzione politica e l’instabilità militare. ..Per quanto riguarda le famiglie dei migranti economici, decidono insieme per la propria sopravvivenza, stabilendo ad esempio che il primo figlio debba partire per l’Europa per aiutare la famiglia spedendole i propri guadagni e sperando che altri membri un giorno possano raggiungerlo, mentre i più anziani restano con altri due figli a badare alla casa, agli animali e alle coltivazioni, mentre infine altri due si recano in una città del proprio paese con maggiore possibilità di lavoro. In questo mix di motivazioni è evidente che risulterebbe complesso separare quella politica, quella economica e quella sociale ed etichettare le persone come migranti economici o come rifugiati. Per concludere, credo che sia assolutamente doveroso accogliere tutti, compresi i migranti economici, e proteggere soprattutto i rifugiati, i richiedenti asilo e i profughi, che a maggior ragione penso abbiano non solo il diritto ma anche il dovere di partire per provare a salvare se stessi, allontanandosi dalle guerre, dalle calamità naturali, dalla povertà e dalla fame da cui fuggono.